Il controllo di gestione è, come noto, la procedura diretta a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati e, attraverso l’analisi delle risorse acquisite e della comparazione tra i costi e la quantità e qualità dei servizi offerti, la funzionalità dell’organizzazione, l’efficacia, l’efficienza ed il livello di economicità nell’attività di realizzazione dei predetti obiettivi.

Nelle amministrazioni territoriali la tensione verso l’economicità è stata storicamente meno sentita, privilegiando casomai l’efficacia dell’azione amministrativa.

Negli ultimi anni, tuttavia, a fronte di risorse sempre meno disponibili, il tema dell’economicità delle attività poste in essere ha trovato sempre più interesse.

Al contempo è cresciuta la sensibilità verso l’effettivo impatto degli interventi pubblici e, dunque, l’efficacia degli stessi viene in maggior evidenza.

Le linee guida per l’implementazione e sviluppo di un adeguato sistema di controllo di gestione e di valutazione delle politiche pubbliche, devono ormai comprendere tali esigenze.

Il processo di controllo interno non può che essere implementato gradualmente, con fasi preliminari e passaggi attuativi successivi, da dispiegare in un tempo adeguato, con la piena condivisione del personale e della struttura comunale. L’implementazione del sistema di controllo di gestione proposto avviene cioè attraverso:

– un approccio graduale, che si sviluppa attraverso più esercizi;

– la partecipazione collaborativa della struttura amministrativa;

– la condivisione delle finalità del controllo di gestione da parte dell’intera amministrazione.

Il controllo deve basarsi sulla rilevazione dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi predefiniti, degli aspetti socio-economici e finanziari connessi ai risultati ottenuti, dei loro tempi di realizzazione rispetto alle previsioni, delle procedure operative attuate, della qualità dei servizi erogati e del grado di soddisfazione della domanda espressa.

Proprio nell’ottica di un maggiore coinvolgimento degli utenti esterni, occorre introdurre nuove modalità di audizione dei soggetti interessati alle politiche pubbliche: tali strumenti devono condurre ad ampliare le modalità partecipative per una valutazione qualitativa delle politiche pubbliche che coinvolge differenti soggetti, anche della società civile.